Quattro anni fa la catechista Anna mi ha chiesto se fossi stata disponibile ad aiutarla nel compito di catechista con un gruppo di 22 bambini di seconda elementare. Ho accettato in quanto mi era sembrato un compito poco gravoso e senza diretta responsabilità: dicendo sì sentivo di restituire alla mia comunità quanto avevano ricevuto anni prima i miei figli.
Di lì ad un anno, per sopravvenuti impegni di Anna, mi sono ritrovata a portare avanti l’impegno da sola: non avevo nessuna esperienza al riguardo, né preparazione specifica, solo l’esperienza della mia conversione e del mio percorso personale. Affidavo e affido ogni incontro di catechismo alla preghiera, non manco mai di recitare l’invocazione allo Spirito Santo o l’Ave Maria.
on l’aiuto delle guide di catechismo e restando fedele alla parola ho perseverato incontro dopo incontro. Questo percorso mi ha aiutata ad approfondire la mia fede e il rapporto con i ragazzi: ora posso dire di amarli sinceramente. Questi anni sono trascorsi velocemente, sia pur con le difficoltà delle restrizioni causa covid; l’ultimo anno sono riuscita ad incontrarmi in Chiesa settimanalmente con i ragazzi per prepararli, con il prezioso aiuto di don Giovanni, a ricevere i Sacramenti della Prima Comunione e Confermazione; il 25 aprile hanno ricevuto questi doni sacramentali nella gioia di una bellissima e sentita celebrazione.
Con la data del 6 novembre abbiamo ripreso il nostro nuovo cammino di catechismo che ora si chiama Tempo della Fraternità. Il nostro primo incontro si è svolto in Villa Pisani. Il tema che abbiamo trattato ha riguardato la salvaguardia del Creato e ha preso origine dall’enciclica di Papa Francesco "Laudato Sì". La nostra piccola catechesi si è svolta all’aperto, circondati dalla bellezza della natura e fra la gente che ci passava vicino; abbiamo vissuto il secondo incontro intorno ad un fuoco acceso, a cospetto della croce per ricordare ed onorare la festa di Cristo Re. Per l’incontro del 2 dicembre siamo andati a far visita al Centro Ricreativo a San Pietro; abbiamo portato in dono una bella Corona dell’Avvento (preparata dalla carissima Laura), ci siamo scambiati gli auguri e la promessa che le due generazioni, i più anziani e i più giovani, si sarebbero vicendevolmente ricordati nella preghiera in questo tempo che ci separa dal Natale.
Sono sempre più convinta che la Buona Novella di Gesù debba essere trasmessa ai nostri giovani non solo attraverso la parola, ma anche attraverso differenti esperienze sensoriali: l’incontro, la vista, l’olfatto, il tatto, i suoni, i colori, tutto ciò che di bello e buono ci può portare al cuore di Gesù rimarrà scritto dentro di noi, unitamente al senso di fratellanza e amore scambievole.
Preghiamo sempre gli uni per gli altri affinché quanto andiamo a seminare porti presto o tardi molti frutti.
Patrizia