Essere Chiesa al tempo del coronavirus

 

Cosa impariamo dalla Pasqua?

Dal Libretto di Pasqua 2020

È inevitabile che, anche in questo libretto dove la Comunità parrocchiale si racconta pubblicamente in occasione della Pasqua, si parli dell'epidemia di coronavirus e dei drammi che essa ha portato. Paura, solitudine, mancanza... sono solo alcuni dei sentimenti provati in questo periodo. Per non parlare del dolore e dello strazio di fronte ai numerosi, troppi decessi a causa della malattia. Neanche in un frangente così difficile, poi, si sono fermate le polemiche e le mistificazioni del mondo politico e dell'informazione: una vera delusione.

Insomma, l'atteggiamento più naturale di fronte a tutto ciò sembra essere quello della rassegnazione, o tutt'al più della distrazione. Ma la Quaresima appena trascorsa, e la Pasqua che stiamo per celebrare, senza assemblee liturgiche nella nostra chiesa parrocchiale, senza momenti educativi e di formazione, ci costringono ad andare a fondo del senso del nostro essere Chiesa, popolo dei battezzati.

La prima provocazione che vorrei proporre è che proprio il Mistero della Pasqua di Gesù, vissuto nella circostanza presente, ci può ricordare l'origine della nostra speranza e capacità di superare il male credendo e operando il Bene. Pensiamoci attentamente: quanti sono gli episodi di umanità, carità, solidarietà fraterna, che proprio in questo periodo consentono di guardare con positività alla durezza del reale? È davvero solo un caso, una istintiva capacità degli esseri umani, o non piuttosto un barlume del divino che lo Spirito Santo, la presenza viva e operante del Signore, fa brillare nel cuore di ognuno di noi?

La seconda riflessione riguarda la dimensione domestica e familiare della fede. Tante volte le relazioni in famiglia ci stanno strette, vengono date per scontate, perfino mal sopportate, e questo accade ancor di più nei giorni di reclusione forzata in casa. Ma la realtà della fede irrompe nella vita familiare, e chiede di trasfigurarla in una vera e propria chiesa domestica! Il nostro Dio, diventato a noi familiare attraverso la vita di Gesù risorto, chiede all'umanità amata di vivere in un'autentica comunione, in Lui e tra di noi: una realtà che comincia nelle nostre relazioni più prossime e si irraggia in tutti gli ambienti in cui viviamo; una comunione che si nutre, è educata, trova occasioni di maturità nella comunità parrocchiale, attraverso la Santa Messa domenicale, e tutte le altre iniziative e proposte; e ci permette di riconoscerci parte dell'unica Chiesa universale.

Non vorrei che quanto detto finora potesse sembrare una riflessione astratta, ma ciò che celebriamo nella Pasqua ci rivela per davvero il significato della comunione fraterna come una realtà concretissima! L'augurio è che, in questa Pasqua diversa da tutte le altre, attraversata dalla fatica e dal dolore, si possa sperimentare tutto questo con rinnovata freschezza.

Filippo


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