...è giunta l’ora di costruire insieme l’Europa
Domenica 26 maggio siamo chiamati a eleggere coloro che formeranno il prossimo Parlamento Europeo, nel quale riconosciamo - o vorremmo poter riconoscervi - un’espressione “alta” di corresponsabilità morale e politica, e il segno di un progetto umanitario rivolto a promuovere il bene comune, non riconducibile ai soli confini nazionali.
Vorremmo vedere nel Parlamento europeo, eletto democraticamente, la garanzia di un processo continuo verso una democratizzazione matura e necessaria ad affrontare questioni quanto mai serie ed urgenti, tra le quali l’immigrazione, il lavoro, la sicurezza, il rispetto dei diritti umani, la solidarietà... Nel cercare di risolverle giochiamo la nostra fedeltà ai valori che hanno ispirato la storia europea, che è anche la storia del nostro popolo italiano. In questo momento nel quale non possiamo misconoscere rischiose spinte nazionalistiche ed egemoniche, che potrebbero compromettere la necessaria cooperazione tra gli Stati, siamo chiamati a superare l’indifferenza e il qualunquismo, prendendo posizione attraverso il nostro “personale” voto. Vorremmo richiamarci alla consapevolezza di quanto importante sia il voto in questa elezione, e di ciò che possa rappresentare per il futuro del continente e del “bene-essere” di tutti e di ognuno.
Il nostro voto non può che rappresentare una scelta per costruire insieme una società migliore, che resista al ripiegarsi sugli egoismi e sul tornaconto di singoli individui, gruppi, regioni o Stati. Siamo chiamati, con il nostro voto, frutto di ragionamento e non di spinte emotive, ad arginare tutto ciò che in questo momento potrebbe portarci indietro nella storia, a un “regredire” che sarebbe drammatico o che potrebbe mettere tra parentesi i diritti umani che, appunto per essere tali, richiedono un pieno riconoscimento, e sono garanzia di giustizia e di pace.
Questi diritti umani, certo mai disgiunti dai doveri che esprimono la responsabilità degli uni nei confronti degli altri, “difesi negli altri”, sono una garanzia tanto per la nostra quanto per l’altrui dignità umana: se non la difendiamo negli altri, non la difendiamo neppure in noi stessi. Non rimanendo imbrigliati nel dibattito tra euroscettici ed europeisti, funzionale solo a questioni di parte e di propaganda, reso miope dalle divisioni politiche nazionali, vorremmo, con il nostro voto, sostenere quanti nel “servizio morale” del “fare politica”, promuovono il dialogo, il rispetto e i valori dell’incontro e dell’accoglienza, e non cedono alla ricerca di un’immediatezza o di una promessa senza progetti ma solo suggerita dal tornaconto elettorale.
La possibilità di ripensare l’Unione Europea più vicina alle reali esigenze dei suoi cittadini, più vicina a quella cultura dell’inclusione e della pace e del reciproco sostegno che evidentemente ci appartiene ancora di più in quanto cristiani, è una possibilità che non possiamo perdere.
Ogni voto consapevole del momento presente, e ispirato al senso più profondo di una rinnovata appartenenza a quella cultura europea che ha saputo superare secoli di divisione e di guerra, di certo può contribuire, nel suo piccolo, agli ideali di condivisione, uguaglianza e pace. Vorremmo tutti fare nostro l’appello di Papa Francesco rivolto agli Europarlamentari nel 2014:
“Cari Eurodeputati, è giunta l’ora di costruire insieme l’Europa che ruota non intorno all’economia, ma intorno alla sacralità della persona umana, dei valori inalienabili; l’Europa che abbraccia con coraggio il suo passato e guarda con fiducia il futuro per vivere pienamente e con speranza il suo presente. È giunto il momento di abbandonare l’idea di un’Europa impaurita e piegata su sé stessa per suscitare e promuovere l’Europa protagonista, portatrice di scienza, di arte, di musica, di valori umani e anche di fede. L’Europa che contempla il cielo e persegue degli ideali; l’Europa che guarda e difende e tutela l’uomo; l’Europa che cammina sulla terra sicura e salda, prezioso punto di riferimento per tutta l'umanità!”
(Strasburgo, 25 novembre 2014)
Il Gruppo in Dialogo di Stra