Un impegno che è un dono

Ancora sull’esperienza dei facilitatori
Quando ci hanno proposto se potevamo fare i facilitatori, all’inizio l’abbiamo colto come (aiuto!) un ulteriore impegno. Invece si è rivelato un duplice dono: il primo è stato l’opportunità di partecipare ai corsi di formazione diocesani, molto ben fatti, che ci hanno arricchito nella scoperta di questa nuova proposta della Chiesa padovana in sintonia con quanto fortemente voluto da Papa Francesco: un Sinodo Universale per riscoprire la bellezza di camminare insieme, dove è importante l’apporto di ognuno.

Il secondo dono sono stati i tre incontri fatti con un gruppo di una decina di persone della nostra comunità, tra i quali anche tre giovani (che gioia grande ed inaspettata!). Il fatto di essere di età diverse ha permesso uno scambio di idee e di punti di vista anche opposti e perciò arricchenti. All’inizio è stato fatto un patto: un patto di ascolto pieno, profondo, dove ognuno potesse sentirsi libero di esprimersi, mettersi in gioco, senza paura di giudizi, e a noi sembra che così sia stato.

Franca e Antonio


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