Tre serate di confronto
Oltre ad essere il titolo di un film di qualche anno fa di Mazzacurati, La Giusta Distanza, potrebbe essere lo slogan che da Marzo accompagna le nostre giornate, qualunque sia la situazione della nostra vita che ci vede coinvolti.
Questa è stata, però, anche la modalità che abbiamo utilizzato durante l’estate per ridare la possibilità ai giovani della nostra comunità di avere degli spazi di incontro e confronto a loro misura.
Dopo mesi di didattica a distanza, mancanza di incontri personali e lontananza dalla normalità, anche l’estate sarebbe diventata un ulteriore motivo di allontanamento, vista l’impossibilità di mettere in campo le consuete proposte estive; e proprio i nostri giovani hanno fatto emergere la necessità di andare oltre alle relazioni social che tanto a loro piacciono, ma che si fermano al display di uno smartphone o allo schermo di un PC.
Durante l’inverno ti ritrovi con un gruppetto sparuto di adolescenti che si presenta per le attività dei gruppi parrocchiali, ACR, Gruppo Giovanissimi, Gruppo Giovani. Ti piacerebbe coinvolgere qualcun altro, ma nonostante gli appelli, non si presenta nessuno.
Appena nell’aria, intorno ad aprile maggio, si sente pronunciare la parola Grest un esercito di adolescenti si presenta alla porta del centro parrocchiale. Mi sono sempre chiesto: cos’è che li attira tanto? Cos’ha il Grest rispetto alle altre offerte che facciamo durante l’anno che non riescono ad avere? Credo non sia facile trovarne una motivazione esclusiva, ma fatto sta che una delle cose più belle al Grest è il clima di entusiasmo e lo spirito di gruppo che si crea tra animatori. Stare assieme per tante ore per due settimane (senza contare quelle di preparazione prima) è un’ esperienza totalizzante. Al ritorno a casa dei bambini e dopo aver fatto un bel briefing sulla mattinata tu pensi che si riposino e, invece, eccoli scatenati a giocare a beach volley, a pallone, a carte... insomma a vivere il patronato.