Maestra perché piove? La curiosità, lo stupore, il fare esperienza sono caratteristiche del sapere dei bambini. Sono proiettati nel mondo con la loro sete di sapere e noi adulti siamo i loro riferimenti. Rispondiamo ai loro perché, ma i perché diventano sempre più pressanti e quante volte ci siamo trovati in difficoltà e rispondiamo “... perché è così!”. Ma è davvero così? Se con il ragionamento li portiamo ad affermare che la terra è la nostra casa (Papa Francesco direbbe la nostra casa comune) che è nata, piena di meraviglie, grazie al dono grande che ci ha fatto Dio Padre perché ci ama, cosa diciamo loro quando di fronte ad eventi tanto dirompenti, la natura provoca morte e distruzione?
Credo che ognuno di noi abbia cura della propria casa: pulita, in ordine, con le sue regole pronta ad ospitare amici e conoscenti. La nostra terra dovrebbe ricevere la stessa attenzione: non solo rispetto per le creature che la abitano ma anche verso politiche sociali certamente più sostenibili. Il discorso si allargherebbe troppo, ma voglio soffermarmi su un punto: forse nella nostra fretta di vivere dovremmo fermarci un attimo e accompagnare i bambini attraverso le loro domande nel loro cammino di crescita ad un’educazione all’accoglienza, condivisione, rispetto. Forse un domani avremo adulti consapevoli e responsabili. Papa Francesco parla di ecologia integrale, i programmi ministeriali per la scuola parlano di educazione alla cittadinanza: il rispetto della natura passa attraverso il rispetto degli altri, delle differenze. Se io amo la mia casa, me ne prendo cura, ma non la rendo accogliente a calda per gli altri, diventa una scatola chiusa senza finestre sul mondo. Non è solo fare la raccolta differenziata o scegliere la mobilità con auto e bici elettriche, ma abituarci a costruire ponti, relazioni, usare linguaggi, parole che uniscono e non dividono.
In questo Avvento, in un anno tanto particolare, con i bambini stiamo riflettendo proprio su questo: come costruire ponti solidi che neanche le tempeste possono spazzare via? Dipende dalle fondamenta del ponte e dalla struttura dei pilastri che lo compongono. Il fondamento della nostra vita è sicuramente l’Amore di Dio Padre per noi e la struttura dei pilastri sono i nostri comportamenti che rendono testimonianza di questo amore. Abbiamo preso come esempio quattro figure che ci accompagnano nella “ storia del Natale” : San Giovanni Battista, Maria, Giuseppe, i pastori. Con loro costruiamo un ponte che unisce i popoli e che ha nella nascita di Gesù la via che ci conduce al Padre.
Aggiungo un pensiero personale. Ringrazio Dio per avermi dato la possibilità di lavorare e stare insieme ai bambini. Vorrei che anche la scuola non fosse una scatola chiusa, di nozioni, giudizi, atti amministrativi, ma che avesse finestre aperte sulle domande dei bambini, che sono la nostra speranza di cambiamento. Ripartiamo dai bambini per aprire ed arricchire le nostre menti!
Bianca